lunedì 26 marzo 2012

Ninchi: aneddoti di una famiglia di attori. parte prima

In leggende e racconti tramandati oralmente di generazione in generazione si perdono le origini della famiglia Ninchi. Antichissime, secondo Umberto Ninchi, padre di Ave, il quale raccontava ai suoi famigliari che il capostipite della famiglia fu un certo Ninkj, intendente di Gengis Khan, i cui discendenti, da bravi nomadi, dopo numerosi viaggi si stabilirono per un certo periodo in Ungheria, e da lì passando per la Croazia, arrivarono ad Ancona.
Ed è da questa città di mare ed importante porto adriatico che iniziò la famosa stirpe di attori..
Ma il genio artistico di questa famiglia non scorreva ancora nel sangue di quei primi Ninchi che – italianizzato il cognome – presero fissa dimora in Ancona.
Il primo Ninchi di cui si ha notizia certa fu Vincenzo, il quale nato nel 1788, continuò l'attività conciaria trasmessa dai suoi ascendenti, attraverso “un metodo particolare ed esclusivo di trattare il cuoio”, come racconta Marina Ninchi, figlia di Ave, nel libro dedicato a sua madre.
Potrà sembrare una coincidenza, e in antitesi con quanto precedentemente detto, ma è proprio Vincenzo Ninchi il primo ad avvicinarsi al mondo del teatro!...eh si, proprio il teatro, e ormai più di due secoli fa, ma non come attore o diretto interessato bensì come spettatore! Mi spiego meglio: nel 1821 Vincenzo risultava proprietario di un palco al Teatro delle Muse di Ancona, palco riservato a lui e ai suoi famigliari. Chissà, magari è proprio così che è nata la passione di molti discendenti di Vincenzo per il teatro....da “semplici” spettatori a diretti protagonisti!
A parte questa piccola parentesi teatrale, se tale si può definire, la vocazione anzi le vocazioni dei Ninchi nel corso dell'Ottocento furono completamente diverse da quelle attuali; diversi membri intrapreso la carriera militare mentre altri quella “politico-legale”.
Vale la pena raccontare qualche cenno biografico di questi Ninchi che parevano – ma poi smentiti dai loro successori – aver iniziato una dinastia di promettenti avvocati e militari in carriera!
Il primo degno di menzione fu certamente Annibale Ninchi, omonimo del più celebre attore, figlio di Vincenzo Ninchi. Nato nel 1819, si laureò in legge all'Università di Roma e all'età di soli 25 anni era già avvocato della Rota, nonché collaboratore di Carlo Faiani e del principe Don Rinaldo Simonetti. Competitore politico prima con Camillo Cavour, poi con Nino Bixio, ottenne un seggio come deputato in Parlamento e fece del suo studio in Ancona uno dei principali riferimenti della vita cittadina.
Anche il pronipote Gualtiero Ninchi, il cui nonno Eduardo era fratello dell'avvocato Annibale, intraprese la carriera forense, interrotta nel 1920 dopo quasi 20 anni di professione, per trasferimento a Trieste.
Mentre Luigi, uno dei figli di Eduardo, divenne Assessore del Comune di Ancona, pur continuando l'attività conciaria, che solamente in questo ramo della famiglia si seguì a tramandare.
E come già accennato, diversi esponenti dei Ninchi si distinsero in campo militare: il primo fra tutti fu Arnaldo Ninchi, padre degli attori Annibale e Carlo, divenuto colonnello del Regio Esercito Italiano, mentre gli altri due figli maschi, Attilio e Ginetto, divennero uno tenente - caduto nel primo conflitto mondiale -, l'altro generale della Divisione Pasubio. Anche Carlo, a dir la verità, ebbe una “parentesi militare”, prima di intraprendere la carriera di attore, divenendo tenente del 7° Cavalleggeri.
È bene ricordare anche Renato Ninchi, un altro dei numerosi fratelli di Umberto, il quale fu Capitano del Regio Esercito Italiano e che la lapide nella tomba di famiglia dei Ninchi ricorda recitando queste parole: ...“ il 25 ottobre 1917 sicuro di morire lanciò le sue truppe contro la valanga croata”...
Dopo tutti questi nomi, vi starete chiedendo chi fu esattamente il primo capostipite di quella che sarà e continua ad essere una lunga serie di attori; l'unica famiglia – oserei dire – in Italia e chissà forse nel mondo, ad aver garantito – senza, ci tengo a precisare, nepotisimi – una così numerosa progenie di attori! E quel capostipite fu proprio l'omonimo dell'avvocato Annibale, con il quale condivise solamente il nome e non la vocazione per l'attività forense, nato nel 1889 e primogenito del colonnello Arnaldo e di donna Lidia Bedetti - Fucili.
Dopo di lui, il fratello Carlo seguì le sue orme, e così Ave; merita però approfondire la passione per la recitazione proprio di Ave, vi starete chiedendo “e perché di Ave?”...scontato il fatto che il suo amore per il teatro le fosse stato trasmesso grazie ad Annibale; ma non è solo grazie a lui che Ave ereditò una propensione direi naturale verso quest'Arte. Infatti, sua nonna paterna, Augusta dei conti Montautti, era figlia di Rigoberto Montautti, impresario del Teatro delle Muse di Ancona nonché autore di alcune opere teatrali, e della celebre cantante soprano Enrichetta Morelli. Rigoberto era a sua volta figlio del conte Sinforiano, anch'egli impresario del Teatro delle Muse. Tutti i presupposti c'erano affinché Ave – al battesimo Ave Maria – diventasse un'affermata ed ammirata attrice di Cinema e Teatro!












3 commenti:

  1. e la parte seconda ?? mauro di carpi (MO)

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  2. e la parte seconda ?? mauro di carpi (MO)

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  3. Gentilissimo Mauro, mi scusi veramente tanto se Le rispondo soltanto adesso, ma non aggiorno e non vedo questo blog da qualche anno, in quanto ho creato un sito web apposta: https://famigliemarchigiane.com/
    dove alla voce "genealogie famiglie marchigiane" può leggere il mio saggio, completo, sulla famiglia Ninchi.
    La ringrazio per il Suo interesse e Le auguro una buona giornata,
    Stefano Angeletti Rasiej

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